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Retrogramme – Feed | Review by Ver Sacrum

I Retrogramme, quartetto di Alexandria, Washington D.C sono in attività dal 2007 e giungono quest’anno al terzo lavoro: Feed è un doppio CD di una certa consistenza, poiché comprende dodici tracce più sei remix, il tutto con una produzione assai curata. Si tratta di musica di ispirazione ’80, con riferimenti principalmente al synth-pop, ma non mancano derive electro e EBM per cui il paesaggio appare sufficientemente vario e molti brani sono adatti per il dancefloor.

Dopo un minuto circa della pesante elettronica dell’Intro/title track, “She Gives Me Nightmares” esordisce con le insolite note di quella che sembra una vecchia pianola per introdurre poi il perfetto pezzo ‘danceable’, gradevole, spigliato e con una melodia notevole; una volta entrati così nell’‘anima’ del disco, troviamo “Thorns” che, proseguendo nella medesima direzione, propone però, oltre allo scenario ‘sintetico’ di tutto rispetto, una riuscita alternanza fra le voci di Jenna e Dmitry che risulta alquanto intrigante. Subito dopo, “Confidant” si colora di scuro: il ritmo si fa più ossessivo strizzando l’occhio all’EBM; ma “Saved” rientra nei ‘ranghi’ rispettando i canoni del synth-pop più accattivante e in “Psychosis” il contesto è arricchito  da cori e voci registrate che, abbinate alla ritmica vivace e all’andamento vagamente ipnotico, contribuiscono alla confezione della classica hit da ballare.  In “It’s Time” le sonorità si ‘alleggeriscono’ ulteriormente fino a produrre una melodia di sottili  trame elettroniche, “Angel” cavalca ancora una volta l’onda del synth-pop che sembra la dimensione più congeniale alla band: qui occorre attribuire alla vocalist Jenna un meritato encomio. Delle rimanenti valga menzionare “Wars And Fear”, strutturalmente più complessa ed intrigante che non disdegna l’inserimento di incisivi passaggi di chitarra, mentre la conclusiva “Unsettled” è un altro episodio elettronico piacevole dal ritmo blando e insinuante.

Il secondo CD contiene, come si diceva, i remix ed aggiunge poco a quanto siamo andati dicendo; fra i più efficaci segnalo quello di “She Gives Me Nightmares” a cura degli svedesi Echoknocks in cui lo stile viene reso più lineare a favore di una maggiore evidenza del ritmo, e inoltre la versione di “Thorns” dagli norvegesi Atropine che conferisce al brano una ‘tinta’ assai più oscura e inquietante mediante l’inserimento di tesi suoni ‘metropolitani’. In sostanza, possiamo definire il lavoro dei Retrogramme come un prodotto valido ed onesto, che potrà essere apprezzato dal pubblico delle discoteche e non solo.

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