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Halo Effect – Recoding | Review by Shiver webzine

L’ascolto di “Heaven”, primo singolo estratto da Delta Machine, l’album di prossima uscita dei Depeche Mode,  vi ha spiazzato con la sua deriva blues? Rimpiangete l’elettronica anni ’80 pre – Songs of Faith and Devotion? Se la risposta ad entrambe le domande è affermativa, Recoding, lavoro degli Halo Effect uscito tre mesi fa, è l’album che fa per voi. Ho citato di proposito la band di David Gahan perché grande è il debito che il quartetto romano paga al gruppo di Basildon, senza farne alcun mistero, visto che lo citano apertamente anche nei loro live-set.

Recoding è un lavoro interamente in inglese che si snoda in 14 tracce. I suoni sono riconoscibili e compatti, caratteristiche che rappresentano, allo stesso tempo, la grandezza e il limite di questo disco e, a mio giudizio, un po’ di tutto il genere EBM, a meno che non siate dei profondi estimatori del genere. Le tracce più efficaci (l’iniziale “Cold Front”, “Sector Beta” e “Total Recall”) suonano benissimo soprattutto se pensate ad una situazione dal vivo dove si possa anche ballare, come sarà sicuramente in maggio durante il festival Wave-Gotik Treffen di Lipsia, in cui gli Halo Effect sono stati degnamente chiamati a rappresentare l’Italia.

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